COMUNICATO STAMPA

TAR, DALLA SICILIA AL VENETO SI ATTACCA LA GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA PER COPRIRE LA CATTIVA AMMINISTRAZIONE
LA TRAGEDIA DI CASTELDACCIA E LA DURA LA REAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI AMMINISTRATIVI- ANMA
FABIO MATTEI, PRESIDENTE ANMA: “Le case non sono state demolite non per un intervento del TAR ma perché il Comune non ha dato esecuzione all’ordinanza di demolizione nonostante il ricorso si fosse estinto dal 2011 e senza che il Tar avesse mai concesso la sospensiva. L’ordinanza di demolizione doveva essere eseguita e ciò non è stato fatto. Basta con le speculazioni che servono a coprire solo inefficienze, cattiva amministrazione, ed incuria del territorio imputabili ad altre istituzioni pubbliche. Alle vittime della tragedia la nostra più completa solidarietà”.
5 novembre – Il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Amministrativi-Anma, Fabio Mattei risponde con decisione alle polemiche seguite alla tragedia di Casteldaccia, in Sicilia, ricordando “che le demolizioni di quelle case non erano state bloccate per un intervento del TAR, visto che il tribunale non aveva adottato alcuna sospensiva, che il ricorso presentato era estinto dal 2011, ed il Comune non si era neppure costituito in quel giudizio”.
“Una miscela di cattiva amministrazione e malagestione del territorio – continua – sono alla base della tragedia. E non, come si è scritto da più parti, della presunta lentezza dei tribunali amministrativi”.
“È, purtroppo, un copione, già letto, di un brutto film – attacca il presidente Anma – usare il TAR come arma di distrazione di massa, per distogliere l’opinione pubblica dai responsabili politici di scelte che investono milioni di cittadini, da inefficienze nel campo ambientale, edilizio, della tutela del territorio, come in questa tragica vicenda”.
“Ciò avviene in Sicilia, ma pur essendo un caso molto diverso – aggiunge – è grave anche l’attacco subito in Veneto dopo la decisione della Prima Sezione del TAR locale di accogliere (sentenza 864 del 14 agosto 2018) i ricorsi (riuniti) del Comune di Venezia e della Città Metropolitana di Venezia contro gli atti della Regione di indizione del referendum consultivo sulla scissione del Comune di Venezia nei due Comuni di Venezia e di Mestre. È stata definita una decisione ‘politica’, nonostante le motivazioni fossero di tutta evidenza e, squisitamente, giuridiche, tra queste: il contrasto con la cd. legge Delrio, l’invasione della sfera di competenza esclusiva statale, nonché l’errata individuazione della popolazione interessata alla consultazione referendaria. Ma sulla stampa locale, il TAR Veneto è diventato bersaglio di una polemica aggressiva e che mette in discussione una istituzione dello Stato”.
“Dalla Sicilia al Veneto, ancora una volta siamo ingiustamente il capro espiatorio del malfunzionamento di enti locali e di un quadro normativo spesso confuso – conclude Mattei – una situazione grave e più volte denunciata dall’ANMA. È bene ricordare, ancora una volta, che la giustizia amministrativa è un segmento strategico della giurisdizione a tutela dei cittadini”.