Abbiamo apprezzato alcune scelte compiute dagli ultimi governi per agevolare il raggiungimento degli obiettivi previsti dal PNRR. Una di queste è l’introduzione di alcuni strumenti per accelerare i giudizi amministrativi riconducibili al Piano di Ripresa e Resilienza. Si tratta di novità di non poco conto in un Paese come il nostro, in cui la Giustizia amministrativa, al pari di tutto il sistema giudiziario nazionale, ha ancora difficoltà nel fornire risposte in tempi ragionevolmente brevi ai cittadini e alle imprese, come è stato evidenziato nell’ultimo “Quadro di valutazione del sistema della Giustizia” della Commissione Europea; se si fa eccezione per la materia degli appalti pubblici, soggetta a continui interventi acceleratori. Molte e complesse sono le ragioni di tale disfunzione, ma la conseguenza è che spesso l’eccessiva durata dei contenziosi disincentiva gli investimenti e l’iniziativa imprenditoriale nel nostro Paese. Per questa ragione, da imprenditori, riteniamo importante che sia stato messo in atto, con l’art. 12-bis del d.l. n. 68/2022, un intervento legislativo preventivo, per evitare che anche i processi amministrativi connessi al PNRR possano rimanere incagliati nelle lentezze procedurali del sistema. Anche la riforma del Codice dei contratti pubblici va nella direzione dello snellimento dell’attività amministrativa con l’individuazione del principio del risultato come principio che deve informare l’azione amministrativa in ogni fase del ciclo dei contratti pubblici. Non meno importante è lo sforzo di introdurre nuove modalità di interazione tra imprese e stazioni appaltanti attraverso le tecnologie digitali, l’intelligenza artificiale e la blockchain, non solo nella fase di programmazione ed indizione delle gare, ma anche in quella dell’aggiudicazione e dell’esecuzione. Né possiamo dimenticare la rinnovata centralità che nel codice si affida ai rimedi alternativi di risoluzione delle controversie, anzitutto al collegio consultivo tecnico le cui determinazioni devono per legge essere orientate alla celere esecuzione dell’appalto. Tuttavia, non crediamo che sia sufficiente fermarsi ad una mera accelerazione temporale. Per la sua portata storica, infatti, il PNRR merita innovazioni più ambiziose, quale potrebbe essere la creazione di Sezioni specializzate nei Tribunali amministrativi. Siamo consapevoli che questa non sarebbe una operazione facile da realizzare, ma crediamo che è opportuno esperire un tentativo: l’eccezionalità del momento richiede interventi altrettanto eccezionali. Il PNRR ci impone di investire finalmente e con decisione sul sistema della giustizia e di porre mano a quelle riforme coraggiose che l’Europa dà al servizio dello sviluppo, dei cittadini e dell’economia.
di Sergio Fontana, Presidente Confindustria Puglia, componente del Consiglio Generale di Confindustria Nazionale