MAGISTRATI AMMINISTRATIVI: RIFORME SIANO MEDITATE E ATTENTE, FIDUCIOSI DOPO L’ATTENZIONE RICEVUTA DAL MONDO POLITICO A TUTELA  DELLA NOSTRA INDIPENDENZA
“L’Italia è ancora un Paese democratico. Oggi ci sentiamo enormemente fiduciosi e siamo soddisfatti per la sensibilità che il mondo politico ha voluto dimostrare, facendo prevalere ragionevolezza e buon senso”. E’ la reazione di Gia Serlenga e Stefano Toschei, in rappresentanza delle toghe amministrative, che commentano così il ritiro dell’emendamento proposto in sede di conversione del D.L. n. 80/2021, che avrebbe dovuto modificare a regime la composizione dell’Organo di autogoverno della giustizia amministrativa, come dagli stessi denunciato, in senso antidemocratico. “Ci siamo confrontati – aggiungono – con donne e uomini delle nostre Istituzioni dai quali abbiamo ottenuto tutto l’ascolto e l’attenzione possibili, avendo ben compreso che la mobilitazione del 90% dei magistrati amministrativi in servizio non poteva che esser stata originata da preoccupazioni fondate e reali per il futuro assetto della Giustizia amministrativa. Questo assetto dovrà certamente essere oggetto di ripensamento, dando finalmente attuazione al disegno prefigurato da una norma di legge tuttora vigente nel nostro ordinamento ma rimasta inattuata dal 2000 (l’art. 18 della legge n. 186/1982), con l’abbandono della strategia degli interventi frammentari e privi di respiro”. “E’ la conferma – sottolinea Gia Serlenga, presidente dell’Associazione nazionale magistrati amministrativi – che le riforme, per essere efficaci, devono essere frutto di una meditazione attenta e non possono essere calate dall’alto e con colpi di mano; devono venire a valle di un processo di elaborazione che coinvolga innanzitutto i protagonisti”.