ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI AMMINISTRATIVI

“Affidare al giudice amministrativo anche la fase esecutiva degli appalti, oltre a qualificare meglio la PA e la tecnica legislativa”. E’ la proposta dell’Associazione Nazionale Magistrati Amministrativi espressa attraverso la voce della presidente, Gia Serlenga, alla notizia dell’approvazione, da parte della giunta regionale della Campania, di una proposta di legge da presentare in Parlamento che  generalizza – come rimedio esclusivo- il risarcimento economico per le imprese che presentano ricorso contro le aggiudicazioni dei lavori pubblici. “Una riforma del genere porterebbe a ridurre il controllo effettivo sulla scelta dell’appaltatore, anche a costo di pagare le opere due volte e danneggiare due volte i cittadini e le imprese. Della proposta fatta è sbagliata già la premessa, ovvero che sarebbero i ricorsi amministrativi a bloccare per mesi i cantieri. Gli appalti non sono affatto bloccati dai ricorsi al Tar” sottolinea la presidente dell’A.N.M.A., Serlenga. “ E’ singolare il fatto che, quando la politica decida di intervenire con urgenza sui blocchi degli appalti, lo faccia guardando sempre e solo alla fase dell’aggiudicazione e alla conseguente eventuale fase dei ricorsi al Tar contro l’aggiudicazione stessa, sebbene i dati dicano altro. Meno del 2% delle gare bandite è oggetto di impugnazione e il giudice amministrativo è velocissimo nelle decisioni_ lo dimostrano i risultati quotidiani, compreso il periodo dall’inizio della pandemia ad oggi, che ha bloccato l’intero Paese ma non ha rallentato le attività dei Tar. Quello che se mai si registra è l’autosospensione da parte della stazione appaltante, ma qui il tema è altro. E nessuno dice che alle aggiudicazioni definitive non corrispondono altrettanti cantieri esecutivi;  cioè che  lo stallo avviene spesso nella fase dell’esecuzione”. “Mi chiedo quanto sia ragionevole – conclude Serlenga – proporre una riduzione di tutela per le imprese, con un aggravio notevole dei costi per le tasche di noi tutti cittadini, quando la soluzione dovrebbe andare in un’altra direzione: cambiare il controllo sulla fase esecutiva e individuare soluzioni per migliorare la qualificazione della PA e la qualità delle norme”.