TMN, 15/04/2021
Appalti, Anma: al giudice amministrativo anche fase esecutiva Appalti, Anma: al giudice amministrativo anche fase esecutiva “Velocissimo nelle decisioni”
Roma, 15 apr. (askanews) – “Affidare al giudice amministrativo anche la fase esecutiva degli appalti, oltre a qualificare meglio
la PA e la tecnica legislativa”. E’ la proposta dell’Associazione Nazionale Magistrati Amministrativi espressa attraverso la voce della presidente, Gia Serlenga, alla notizia dell’approvazione, da parte della giunta regionale della Campania, di una proposta di legge da presentare in Parlamento che generalizza, come rimedio esclusivo, il risarcimento economico per le imprese che presentano ricorso contro le aggiudicazioni dei lavori pubblici.
“Una riforma del genere porterebbe a ridurre il controllo effettivo sulla scelta dell’appaltatore, anche a costo di pagare
le opere due volte e danneggiare due volte i cittadini e le imprese. Della proposta fatta è sbagliata già la premessa, ovvero che sarebbero i ricorsi amministrativi a bloccare per mesi i cantieri. Gli appalti non sono affatto bloccati dai ricorsi al Tar”, sottolinea la presidente dell’Anma, Serlenga.
“E’ singolare il fatto che, quando la politica decide di intervenire con urgenza sui blocchi degli appalti, lo faccia guardando sempre e solo alla fase dell’aggiudicazione e alla conseguente eventuale fase dei ricorsi al Tar contro l’aggiudicazione stessa, sebbene i dati dicano altro. Meno del 2% delle gare bandite è oggetto di impugnazione e il giudice amministrativo è velocissimo nelle decisioni – lo dimostrano i risultati quotidiani – compreso il periodo dall’inizio della pandemia ad oggi, che ha bloccato l’intero Paese ma non ha rallentato le attività dei Tar. Quello che semmai si registra è l’autosospensione da parte della stazione appaltante, ma questo è un altro tema. Inoltre nessuno dice che alle aggiudicazioni definitive non corrispondono altrettanti cantieri esecutivi, cioè che lo stallo avviene spesso nella fase dell’esecuzione”.
“Mi chiedo quanto sia ragionevole – conclude Serlenga – proporre una riduzione di tutela per le imprese, con un aggravio notevole dei costi per le tasche di noi tutti cittadini, quando la soluzione dovrebbe andare in un’altra direzione: cambiare il controllo sulla fase esecutiva e individuare soluzioni per migliorare la qualificazione della PA e la qualità delle norme”. Sen 20210415T094815Z
Appalti, Anma: al giudice amministrativo anche fase esecutiva Appalti, Anma: al giudice amministrativo anche fase esecutiva “Velocissimo nelle decisioni”
Roma, 15 apr. (askanews) – “Affidare al giudice amministrativo anche la fase esecutiva degli appalti, oltre a qualificare meglio
la PA e la tecnica legislativa”. E’ la proposta dell’Associazione Nazionale Magistrati Amministrativi espressa attraverso la voce della presidente, Gia Serlenga, alla notizia dell’approvazione, da parte della giunta regionale della Campania, di una proposta di legge da presentare in Parlamento che generalizza, come rimedio esclusivo, il risarcimento economico per le imprese che presentano ricorso contro le aggiudicazioni dei lavori pubblici.
“Una riforma del genere porterebbe a ridurre il controllo effettivo sulla scelta dell’appaltatore, anche a costo di pagare
le opere due volte e danneggiare due volte i cittadini e le imprese. Della proposta fatta è sbagliata già la premessa, ovvero che sarebbero i ricorsi amministrativi a bloccare per mesi i cantieri. Gli appalti non sono affatto bloccati dai ricorsi al Tar”, sottolinea la presidente dell’Anma, Serlenga.
“E’ singolare il fatto che, quando la politica decide di intervenire con urgenza sui blocchi degli appalti, lo faccia guardando sempre e solo alla fase dell’aggiudicazione e alla conseguente eventuale fase dei ricorsi al Tar contro l’aggiudicazione stessa, sebbene i dati dicano altro. Meno del 2% delle gare bandite è oggetto di impugnazione e il giudice amministrativo è velocissimo nelle decisioni – lo dimostrano i risultati quotidiani – compreso il periodo dall’inizio della pandemia ad oggi, che ha bloccato l’intero Paese ma non ha rallentato le attività dei Tar. Quello che semmai si registra è l’autosospensione da parte della stazione appaltante, ma questo è un altro tema. Inoltre nessuno dice che alle aggiudicazioni definitive non corrispondono altrettanti cantieri esecutivi, cioè che lo stallo avviene spesso nella fase dell’esecuzione”.
“Mi chiedo quanto sia ragionevole – conclude Serlenga – proporre una riduzione di tutela per le imprese, con un aggravio notevole dei costi per le tasche di noi tutti cittadini, quando la soluzione dovrebbe andare in un’altra direzione: cambiare il controllo sulla fase esecutiva e individuare soluzioni per migliorare la qualificazione della PA e la qualità delle norme”. Sen 20210415T094815Z
AGI, 15/04/2021
Appalti: toghe amministrative, a giudice anche fase esecutiva =
AGI0126 3 CRO 0 R01 / Appalti: toghe amministrative, a giudice anche fase esecutiva = (AGI) – Roma, 15 apr. – “Affidare al giudice amministrativo anche la fase esecutiva degli appalti, oltre a qualificare meglio la Pa e la tecnica legislativa”. E’ la proposta dell’Associazione nazionale magistrati amministrativi espressa dalla presidente Gia Serlenga, alla notizia dell’approvazione, da parte della giunta regionale della Campania, di una proposta di legge da presentare in Parlamento che generalizza, come rimedio esclusivo, il risarcimento economico per le imprese che presentano ricorso contro le aggiudicazioni dei lavori pubblici. “Una riforma del genere porterebbe a ridurre il controllo effettivo sulla scelta dell’appaltatore, anche a costo di pagare le opere due volte e danneggiare due volte i cittadini e le imprese. Della proposta fatta e’ sbagliata gia’ la premessa, ovvero che sarebbero i ricorsi amministrativi a bloccare per mesi i cantieri. Gli appalti non sono affatto bloccati dai ricorsi al Tar”, sottolinea Serlenga, secondo la quale “è singolare il fatto che, quando la politica decide di intervenire con urgenza sui blocchi degli appalti, lo faccia guardando sempre e solo alla fase dell’aggiudicazione e alla conseguente eventuale fase dei ricorsi al Tar contro l’aggiudicazione stessa, sebbene i dati dicano altro”. Infatti, rileva ancora la presidente dell’Anma, “meno del 2% delle gare bandite e’ oggetto di impugnazione e il giudice amministrativo e’ velocissimo nelle decisioni, lo dimostrano i risultati quotidiani, compreso il periodo dall’inizio della pandemia ad oggi, che ha bloccato l’intero Paese ma non ha rallentato le attivita’ dei Tar. Quello che semmai si registra – aggiunge Serlenga – e’ l’autosospensione da parte della stazione appaltante, ma questo e’ un altro tema. Inoltre nessuno dice che alle aggiudicazioni definitive non corrispondono altrettanti cantieri esecutivi, cioè che lo stallo avviene spesso nella fase dell’esecuzione”.
Per questo, conclude, “mi chiedo quanto sia ragionevole proporre una riduzione di tutela per le imprese, con un aggravio notevole dei costi per le tasche di noi tutti cittadini, quando la soluzione dovrebbe andare in un’altra direzione: cambiare il controllo sulla fase esecutiva e individuare soluzioni per migliorare la qualificazione della Pa e la qualita’ delle norme”. (AGI)Oll
Appalti: toghe amministrative, a giudice anche fase esecutiva =
AGI0126 3 CRO 0 R01 / Appalti: toghe amministrative, a giudice anche fase esecutiva = (AGI) – Roma, 15 apr. – “Affidare al giudice amministrativo anche la fase esecutiva degli appalti, oltre a qualificare meglio la Pa e la tecnica legislativa”. E’ la proposta dell’Associazione nazionale magistrati amministrativi espressa dalla presidente Gia Serlenga, alla notizia dell’approvazione, da parte della giunta regionale della Campania, di una proposta di legge da presentare in Parlamento che generalizza, come rimedio esclusivo, il risarcimento economico per le imprese che presentano ricorso contro le aggiudicazioni dei lavori pubblici. “Una riforma del genere porterebbe a ridurre il controllo effettivo sulla scelta dell’appaltatore, anche a costo di pagare le opere due volte e danneggiare due volte i cittadini e le imprese. Della proposta fatta e’ sbagliata gia’ la premessa, ovvero che sarebbero i ricorsi amministrativi a bloccare per mesi i cantieri. Gli appalti non sono affatto bloccati dai ricorsi al Tar”, sottolinea Serlenga, secondo la quale “è singolare il fatto che, quando la politica decide di intervenire con urgenza sui blocchi degli appalti, lo faccia guardando sempre e solo alla fase dell’aggiudicazione e alla conseguente eventuale fase dei ricorsi al Tar contro l’aggiudicazione stessa, sebbene i dati dicano altro”. Infatti, rileva ancora la presidente dell’Anma, “meno del 2% delle gare bandite e’ oggetto di impugnazione e il giudice amministrativo e’ velocissimo nelle decisioni, lo dimostrano i risultati quotidiani, compreso il periodo dall’inizio della pandemia ad oggi, che ha bloccato l’intero Paese ma non ha rallentato le attivita’ dei Tar. Quello che semmai si registra – aggiunge Serlenga – e’ l’autosospensione da parte della stazione appaltante, ma questo e’ un altro tema. Inoltre nessuno dice che alle aggiudicazioni definitive non corrispondono altrettanti cantieri esecutivi, cioè che lo stallo avviene spesso nella fase dell’esecuzione”.
Per questo, conclude, “mi chiedo quanto sia ragionevole proporre una riduzione di tutela per le imprese, con un aggravio notevole dei costi per le tasche di noi tutti cittadini, quando la soluzione dovrebbe andare in un’altra direzione: cambiare il controllo sulla fase esecutiva e individuare soluzioni per migliorare la qualificazione della Pa e la qualita’ delle norme”. (AGI)Oll
151005 APR 21
QBXB, 15/04/2021
QBXB, 15/04/2021
Appalti: Anma,anche fase esecutiva a giudice amministrativo Associazione toghe boccia proposta giunta Campania
(ANSA) – ROMA, 15 APR – “Affidare al giudice amministrativo anche la fase esecutiva degli appalti, oltre a qualificare meglio la PA e la tecnica legislativa”. E’ la proposta dell’Associazione Nazionale Magistrati Amministrativi, in risposta alla notizia che la giunta regionale campana presentera’ una proposta di legge in Parlamento che generalizza, come rimedio esclusivo, il risarcimento economico per le imprese che presentano ricorso contro le aggiudicazioni dei lavori pubblici. Un’iniziativa che le toghe amministrative bocciano.
“Una riforma del genere porterebbe a ridurre il controllo effettivo sulla scelta dell’appaltatore, anche a costo di pagare le opere due volte e danneggiare due volte i cittadini e le imprese”, sottolinea la presidente dell’Anma, Gia Serlenga, che giudica sbagliata anche la premessa secondo la qual sarebbero i ricorsi amministrativi a bloccare per mesi i cantieri: “gli appalti non sono affatto bloccati dai ricorsi al Tar”
“E’ singolare il fatto che, quando la politica decide di intervenire con urgenza sui blocchi degli appalti, lo faccia guardando sempre e solo alla fase dell’aggiudicazione e alla conseguente eventuale fase dei ricorsi al Tar contro l’aggiudicazione stessa, sebbene i dati dicano altro. Meno del 2% delle gare bandite e’ oggetto di impugnazione e il giudice amministrativo e’ velocissimo nelle decisioni compreso il periodo dall’inizio della pandemia ad oggi, che ha bloccato l’intero Paese ma non ha rallentato le attivita’ dei Tar” afferma Serlenga, che sottolinea come invece lo stallo avvenga “spesso nella fase dell’esecuzione” . “Mi chiedo quanto sia ragionevole – conclude la presidente dell’Anma- proporre una riduzione di tutela per le imprese, con un aggravio notevole dei costi per le tasche di noi tutti cittadini, quando la soluzione dovrebbe andare in un’altra direzione: cambiare il controllo sulla fase esecutiva e individuare soluzioni per migliorare la qualificazione della PA e la qualita’ delle norme”. (ANSA).
(ANSA) – ROMA, 15 APR – “Affidare al giudice amministrativo anche la fase esecutiva degli appalti, oltre a qualificare meglio la PA e la tecnica legislativa”. E’ la proposta dell’Associazione Nazionale Magistrati Amministrativi, in risposta alla notizia che la giunta regionale campana presentera’ una proposta di legge in Parlamento che generalizza, come rimedio esclusivo, il risarcimento economico per le imprese che presentano ricorso contro le aggiudicazioni dei lavori pubblici. Un’iniziativa che le toghe amministrative bocciano.
“Una riforma del genere porterebbe a ridurre il controllo effettivo sulla scelta dell’appaltatore, anche a costo di pagare le opere due volte e danneggiare due volte i cittadini e le imprese”, sottolinea la presidente dell’Anma, Gia Serlenga, che giudica sbagliata anche la premessa secondo la qual sarebbero i ricorsi amministrativi a bloccare per mesi i cantieri: “gli appalti non sono affatto bloccati dai ricorsi al Tar”
“E’ singolare il fatto che, quando la politica decide di intervenire con urgenza sui blocchi degli appalti, lo faccia guardando sempre e solo alla fase dell’aggiudicazione e alla conseguente eventuale fase dei ricorsi al Tar contro l’aggiudicazione stessa, sebbene i dati dicano altro. Meno del 2% delle gare bandite e’ oggetto di impugnazione e il giudice amministrativo e’ velocissimo nelle decisioni compreso il periodo dall’inizio della pandemia ad oggi, che ha bloccato l’intero Paese ma non ha rallentato le attivita’ dei Tar” afferma Serlenga, che sottolinea come invece lo stallo avvenga “spesso nella fase dell’esecuzione” . “Mi chiedo quanto sia ragionevole – conclude la presidente dell’Anma- proporre una riduzione di tutela per le imprese, con un aggravio notevole dei costi per le tasche di noi tutti cittadini, quando la soluzione dovrebbe andare in un’altra direzione: cambiare il controllo sulla fase esecutiva e individuare soluzioni per migliorare la qualificazione della PA e la qualita’ delle norme”. (ANSA).
QBXO, 15/04/2021
Appalti: Anma, anche fase esecutiva a giudice amministrativo Associazione toghe boccia proposta giunta Campania
(ANSA) – ROMA, 15 APR – “Affidare al giudice amministrativo anche la fase esecutiva degli appalti, oltre a qualificare meglio la PA e la tecnica legislativa”. E’ la proposta dell’Associazione Nazionale Magistrati Amministrativi, in risposta alla notizia che la giunta regionale campana presentera’ una proposta di legge in Parlamento che generalizza, come rimedio esclusivo, il risarcimento economico per le imprese che presentano ricorso contro le aggiudicazioni dei lavori pubblici. Un’iniziativa che le toghe amministrative bocciano.
“Una riforma del genere porterebbe a ridurre il controllo effettivo sulla scelta dell’appaltatore, anche a costo di pagare le opere due volte e danneggiare due volte i cittadini e le imprese”, sottolinea la presidente dell’Anma, Gia Serlenga, che giudica sbagliata anche la premessa secondo la qual sarebbero i ricorsi amministrativi a bloccare per mesi i cantieri: “gli appalti non sono affatto bloccati dai ricorsi al Tar”
“E’ singolare il fatto che, quando la politica decide di intervenire con urgenza sui blocchi degli appalti, lo faccia guardando sempre e solo alla fase dell’aggiudicazione e alla conseguente eventuale fase dei ricorsi al Tar contro l’aggiudicazione stessa, sebbene i dati dicano altro. Meno del 2% delle gare bandite e’ oggetto di impugnazione e il giudice amministrativo e’ velocissimo nelle decisioni compreso il periodo dall’inizio della pandemia ad oggi, che ha bloccato l’intero Paese ma non ha rallentato le attivita’ dei Tar” afferma Serlenga, che sottolinea come invece lo stallo avvenga “spesso nella fase dell’esecuzione” . “Mi chiedo quanto sia ragionevole – conclude la presidente dell’Anma- proporre una riduzione di tutela per le imprese, con un aggravio notevole dei costi per le tasche di noi tutti cittadini, quando la soluzione dovrebbe andare in un’altra direzione: cambiare il controllo sulla fase esecutiva e individuare soluzioni per migliorare la qualificazione della PA e la qualita’ delle norme”. (ANSA).
Appalti: Anma, anche fase esecutiva a giudice amministrativo Associazione toghe boccia proposta giunta Campania
(ANSA) – ROMA, 15 APR – “Affidare al giudice amministrativo anche la fase esecutiva degli appalti, oltre a qualificare meglio la PA e la tecnica legislativa”. E’ la proposta dell’Associazione Nazionale Magistrati Amministrativi, in risposta alla notizia che la giunta regionale campana presentera’ una proposta di legge in Parlamento che generalizza, come rimedio esclusivo, il risarcimento economico per le imprese che presentano ricorso contro le aggiudicazioni dei lavori pubblici. Un’iniziativa che le toghe amministrative bocciano.
“Una riforma del genere porterebbe a ridurre il controllo effettivo sulla scelta dell’appaltatore, anche a costo di pagare le opere due volte e danneggiare due volte i cittadini e le imprese”, sottolinea la presidente dell’Anma, Gia Serlenga, che giudica sbagliata anche la premessa secondo la qual sarebbero i ricorsi amministrativi a bloccare per mesi i cantieri: “gli appalti non sono affatto bloccati dai ricorsi al Tar”
“E’ singolare il fatto che, quando la politica decide di intervenire con urgenza sui blocchi degli appalti, lo faccia guardando sempre e solo alla fase dell’aggiudicazione e alla conseguente eventuale fase dei ricorsi al Tar contro l’aggiudicazione stessa, sebbene i dati dicano altro. Meno del 2% delle gare bandite e’ oggetto di impugnazione e il giudice amministrativo e’ velocissimo nelle decisioni compreso il periodo dall’inizio della pandemia ad oggi, che ha bloccato l’intero Paese ma non ha rallentato le attivita’ dei Tar” afferma Serlenga, che sottolinea come invece lo stallo avvenga “spesso nella fase dell’esecuzione” . “Mi chiedo quanto sia ragionevole – conclude la presidente dell’Anma- proporre una riduzione di tutela per le imprese, con un aggravio notevole dei costi per le tasche di noi tutti cittadini, quando la soluzione dovrebbe andare in un’altra direzione: cambiare il controllo sulla fase esecutiva e individuare soluzioni per migliorare la qualificazione della PA e la qualita’ delle norme”. (ANSA).
15-APR-21 10:19
APPALTI, ANMA: AFFIDARE A GIUDICE AMMINISTRATIVO ANCHE FASE ESECUTIVA (9Colonne) Roma, 15 apr – “Affidare al giudice amministrativo anche la fase esecutiva degli appalti, oltre a qualificare meglio la PA e la tecnica legislativa”. E’ la proposta dell’Associazione Nazionale Magistrati Amministrativi espressa attraverso la voce della presidente, Gia Serlenga, alla notizia dell’approvazione, da parte della giunta regionale della Campania, di una proposta di legge da presentare in Parlamento che generalizza, come rimedio esclusivo, il risarcimento economico per le imprese che presentano ricorso contro le aggiudicazioni dei lavori pubblici. “Una riforma del genere porterebbe a ridurre il controllo effettivo sulla scelta dell’appaltatore, anche a costo di pagare le opere due volte e danneggiare due volte i cittadini e le imprese. Della proposta fatta è sbagliata già la premessa, ovvero che sarebbero i ricorsi amministrativi a bloccare per mesi i cantieri. Gli appalti non sono affatto bloccati dai ricorsi al Tar” sottolinea Serlenga. “E’ singolare il fatto che, quando la politica decide di intervenire con urgenza sui blocchi degli appalti, lo faccia guardando sempre e solo alla fase dell’aggiudicazione e alla conseguente eventuale fase dei ricorsi al Tar contro l’aggiudicazione stessa, sebbene i dati dicano altro. Meno del 2% delle gare bandite è oggetto di impugnazione e il giudice amministrativo è velocissimo nelle decisioni – lo dimostrano i risultati quotidiani – compreso il periodo dall’inizio della pandemia ad oggi, che ha bloccato l’intero Paese ma non ha rallentato le attività dei Tar. Quello che semmai si registra è l’autosospensione da parte della stazione appaltante, ma questo è un altro tema. Inoltre nessuno dice che alle aggiudicazioni definitive non corrispondono altrettanti cantieri esecutivi, cioè che lo stallo avviene spesso nella fase dell’esecuzione”. “Mi chiedo quanto sia ragionevole – conclude Serlenga – proporre una riduzione di tutela per le imprese, con un aggravio notevole dei costi per le tasche di noi tutti cittadini, quando la soluzione dovrebbe andare in un’altra direzione: cambiare il controllo sulla fase esecutiva e individuare soluzioni per migliorare la qualificazione della PA e la qualità delle norme”. (red)
ADNK, 15/04/2021
APPALTI: MAGISTRATI AMMINISTRATIVI, AFFIDARE A GIUDICE ANCHE FASE ESECUTIVA =
Roma, 15 apr. – (Adnkronos) – ”Affidare al giudice amministrativo anche la fase esecutiva degli appalti, oltre a qualificare meglio la Pa e la tecnica legislativa”. E’ la proposta dell’Associazione nazionale magistrati amministrativi espressa dalla presidente, Gia Serlenga, alla notizia dell’approvazione, da parte della giunta regionale della Campania, di una proposta di legge da presentare in Parlamento che generalizza, come rimedio esclusivo, il risarcimento economico per le imprese che presentano ricorso contro le aggiudicazioni dei lavori pubblici.
”Una riforma del genere porterebbe a ridurre il controllo effettivo sulla scelta dell’appaltatore, anche a costo di pagare le opere due volte e danneggiare due volte i cittadini e le imprese – sottolinea Serlenga – Della proposta fatta è sbagliata già la premessa, ovvero che sarebbero i ricorsi amministrativi a bloccare per mesi i cantieri. Gli appalti non sono affatto bloccati dai ricorsi al Tar”. (segue)
(Cro/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 15-APR-21 13:00 NNNN
APPALTI: MAGISTRATI AMMINISTRATIVI, AFFIDARE A GIUDICE ANCHE FASE ESECUTIVA =
Roma, 15 apr. – (Adnkronos) – ”Affidare al giudice amministrativo anche la fase esecutiva degli appalti, oltre a qualificare meglio la Pa e la tecnica legislativa”. E’ la proposta dell’Associazione nazionale magistrati amministrativi espressa dalla presidente, Gia Serlenga, alla notizia dell’approvazione, da parte della giunta regionale della Campania, di una proposta di legge da presentare in Parlamento che generalizza, come rimedio esclusivo, il risarcimento economico per le imprese che presentano ricorso contro le aggiudicazioni dei lavori pubblici.
”Una riforma del genere porterebbe a ridurre il controllo effettivo sulla scelta dell’appaltatore, anche a costo di pagare le opere due volte e danneggiare due volte i cittadini e le imprese – sottolinea Serlenga – Della proposta fatta è sbagliata già la premessa, ovvero che sarebbero i ricorsi amministrativi a bloccare per mesi i cantieri. Gli appalti non sono affatto bloccati dai ricorsi al Tar”. (segue)
(Cro/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 15-APR-21 13:00 NNNN
ADNK, 15/04/2021
APPALTI: MAGISTRATI AMMINISTRATIVI, AFFIDARE AL GIUDICE AMMINISTRATIVO FASE ESECUTIVA
Roma, 15 apr. (Adnkronos) – “Affidare al giudice amministrativo anche la fase esecutiva degli appalti, oltre a qualificare meglio la PA e la tecnica legislativa”. È la proposta dell’Associazione Nazionale Magistrati Amministrativi espressa attraverso la voce della presidente, Gia Serlenga, alla notizia dell’approvazione, da parte della giunta regionale della Campania, di una proposta di legge da presentare in Parlamento che generalizza, come rimedio esclusivo, il risarcimento economico per le imprese che presentano ricorso contro le aggiudicazioni dei lavori pubblici. “Una riforma del genere porterebbe a ridurre il controllo effettivo sulla scelta dell’appaltatore, anche a costo di pagare le opere due volte e danneggiare due volte i cittadini e le imprese. Della proposta fatta è sbagliata già la premessa, ovvero che sarebbero i ricorsi amministrativi a bloccare per mesi i cantieri. Gli appalti non sono affatto bloccati dai ricorsi al Tar”, sottolinea la presidente dell’Anma. (segue)
APPALTI: MAGISTRATI AMMINISTRATIVI, AFFIDARE AL GIUDICE AMMINISTRATIVO FASE ESECUTIVA
Roma, 15 apr. (Adnkronos) – “Affidare al giudice amministrativo anche la fase esecutiva degli appalti, oltre a qualificare meglio la PA e la tecnica legislativa”. È la proposta dell’Associazione Nazionale Magistrati Amministrativi espressa attraverso la voce della presidente, Gia Serlenga, alla notizia dell’approvazione, da parte della giunta regionale della Campania, di una proposta di legge da presentare in Parlamento che generalizza, come rimedio esclusivo, il risarcimento economico per le imprese che presentano ricorso contro le aggiudicazioni dei lavori pubblici. “Una riforma del genere porterebbe a ridurre il controllo effettivo sulla scelta dell’appaltatore, anche a costo di pagare le opere due volte e danneggiare due volte i cittadini e le imprese. Della proposta fatta è sbagliata già la premessa, ovvero che sarebbero i ricorsi amministrativi a bloccare per mesi i cantieri. Gli appalti non sono affatto bloccati dai ricorsi al Tar”, sottolinea la presidente dell’Anma. (segue)
AGI, 26/04/2021
Recovery: toghe amministrative, contribuiremo con proposte
Recovery: toghe amministrative, contribuiremo con proposte = (AGI) – Roma, 26 apr. – “Poco considerati nel Pnrr, lavoreremo per portare ai decisori politici le nostre proposte affinche’ il Recovery Plan non diventi un’occasione mancata per dare una svolta reale al Paese”. Lo dichiara, con una nota, la presidente dell’Associazione nazionale magistrati amministrativi (Anma), Gia Serlenga, secondo la quale “la partita del Recovery Fund” e’ “da non trascurare: un piano nel quale non siamo molto considerati, e forse anche a riprova del fatto che la giustizia amministrativa nel suo complesso funzioni, al contrario di altre patologie considerate come priorita’ per il Paese”. Secondo la presidente dell’Anma, “poiche’ si parla di riforme di sistema, ci sono ambiti sui quali occorrerebbe invece intervenire in modo incisivo che interessano piu’ strettamente l’organizzazione interna della Giustizia amministrativa, sotto certi profili decisamente datata e poco in linea con il processo di adeguamento alla storia che il nostro Paese dovrà affrontare e attraversare”. A prima vista, aggiunge Serlenga, “anche le misure gia’ previste nel piano destano qualche perplessita’: si parla, ad esempio, di potenziamento dell’ufficio del processo, che gia’ esiste, e che, se debitamente riorganizzato e ridisciplinato, potrebbe dare un’ulteriore sponda alla velocizzazione del processo amministrativo. Averlo previsto solo in alcuni tribunali e per un periodo di tempo limitato rischia tuttavia di non far raggiungere all’investimento l’efficacia auspicata”. (AGI)Red/Oll
261607 APR 21
Recovery: toghe amministrative, contribuiremo con proposte
Recovery: toghe amministrative, contribuiremo con proposte = (AGI) – Roma, 26 apr. – “Poco considerati nel Pnrr, lavoreremo per portare ai decisori politici le nostre proposte affinche’ il Recovery Plan non diventi un’occasione mancata per dare una svolta reale al Paese”. Lo dichiara, con una nota, la presidente dell’Associazione nazionale magistrati amministrativi (Anma), Gia Serlenga, secondo la quale “la partita del Recovery Fund” e’ “da non trascurare: un piano nel quale non siamo molto considerati, e forse anche a riprova del fatto che la giustizia amministrativa nel suo complesso funzioni, al contrario di altre patologie considerate come priorita’ per il Paese”. Secondo la presidente dell’Anma, “poiche’ si parla di riforme di sistema, ci sono ambiti sui quali occorrerebbe invece intervenire in modo incisivo che interessano piu’ strettamente l’organizzazione interna della Giustizia amministrativa, sotto certi profili decisamente datata e poco in linea con il processo di adeguamento alla storia che il nostro Paese dovrà affrontare e attraversare”. A prima vista, aggiunge Serlenga, “anche le misure gia’ previste nel piano destano qualche perplessita’: si parla, ad esempio, di potenziamento dell’ufficio del processo, che gia’ esiste, e che, se debitamente riorganizzato e ridisciplinato, potrebbe dare un’ulteriore sponda alla velocizzazione del processo amministrativo. Averlo previsto solo in alcuni tribunali e per un periodo di tempo limitato rischia tuttavia di non far raggiungere all’investimento l’efficacia auspicata”. (AGI)Red/Oll
261607 APR 21
LAP, 26/04/2021
Pnrr, Serlenga (Anma): Anche i giudici amministrativi contribuiranno
Pnrr, Serlenga (Anma): Anche i giudici amministrativi contribuiranno Roma, 26 apr. (LaPresse) – “Poco considerati nel Pnrr, lavoreremo per portare ai decisori politici le nostre proposte affinché il Recovery Plan non diventi un’occasione mancata per dare una svolta reale al Paese”. Così in una nota la presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Amministrativi (A.N.M.A.), Gia Serlenga, che, commentando l’intervista di questa mattina del presidente Patroni Griffi, sottolinea: “Tecnica legislativa disastrosa, inadeguata qualificazione della P.A., rapporto critico tra P.A e decisore politico, necessità di adottare la semplificazione come imperativo per realizzare le opere strategiche e – aggiungo- anche non strategiche, tempi della giustizia con i dovuti distinguo – la giustizia amministrativa in Italia ha tempi medi inferiori alla media europea, in particolare in materia di appalti – sono tutti temi, molto ben messi in evidenza dal Presidente, già oggetto della riflessione in corso nell’Associazione dei giudici amministrativi. Ai quali si aggiunge oggi la partita del Recovery Fund da non trascurare. Un piano nel quale non siamo molto considerati, e forse anche a riprova del fatto che la giustizia amministrativa nel suo complesso funzioni, al contrario di altre patologie considerate come priorità per il Paese”. (Segue) POL NG01 dab/ntl 261901 APR 21
Pnrr, Serlenga (Anma): Anche i giudici amministrativi contribuiranno
Pnrr, Serlenga (Anma): Anche i giudici amministrativi contribuiranno Roma, 26 apr. (LaPresse) – “Poco considerati nel Pnrr, lavoreremo per portare ai decisori politici le nostre proposte affinché il Recovery Plan non diventi un’occasione mancata per dare una svolta reale al Paese”. Così in una nota la presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Amministrativi (A.N.M.A.), Gia Serlenga, che, commentando l’intervista di questa mattina del presidente Patroni Griffi, sottolinea: “Tecnica legislativa disastrosa, inadeguata qualificazione della P.A., rapporto critico tra P.A e decisore politico, necessità di adottare la semplificazione come imperativo per realizzare le opere strategiche e – aggiungo- anche non strategiche, tempi della giustizia con i dovuti distinguo – la giustizia amministrativa in Italia ha tempi medi inferiori alla media europea, in particolare in materia di appalti – sono tutti temi, molto ben messi in evidenza dal Presidente, già oggetto della riflessione in corso nell’Associazione dei giudici amministrativi. Ai quali si aggiunge oggi la partita del Recovery Fund da non trascurare. Un piano nel quale non siamo molto considerati, e forse anche a riprova del fatto che la giustizia amministrativa nel suo complesso funzioni, al contrario di altre patologie considerate come priorità per il Paese”. (Segue) POL NG01 dab/ntl 261901 APR 21
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DIRE, 26/04/2021
RECOVERY. ANMA: DA GIUDICI AMMINISTRATIVI PROPOSTE PER SEMPLIFICAZIONE PAESE
(DIRE) Roma, 26 apr. – “Poco considerati nel Pnrr, lavoreremo per portare ai decisori politici le nostre proposte affinchè il Recovery Plan non diventi un’occasione mancata per dare una svolta reale al Paese”. Cosi’ in una nota la presidente dell’Associazione nazionale magistrati amministrativi (Anma), Gia Serlenga, che, commentando l’intervista di questa mattina del presidente Patroni Griffi, sottolinea: “Tecnica legislativa disastrosa, inadeguata qualificazione della P.A., rapporto critico tra P.A e decisore politico, necessita’ di adottare la semplificazione come imperativo per realizzare le opere strategiche e, aggiungo, anche non strategiche, tempi della giustizia con i dovuti distinguo – la giustizia amministrativa in Italia ha tempi medi inferiori alla media europea, in particolare in materia di appalti – sono tutti temi, molto ben messi in evidenza dal Presidente, gia’ oggetto della riflessione in corso nell’Associazione dei giudici amministrativi. Ai quali si aggiunge oggi la partita del Recovery Fund da non trascurare. Un piano nel quale non siamo molto considerati, e forse anche a riprova del fatto che la giustizia amministrativa nel suo complesso funzioni, al contrario di altre patologie considerate come priorita’ per il Paese”.
“Tuttavia, poiche’ si parla di riforme di sistema, ci sono ambiti sui quali occorrerebbe invece intervenire in modo incisivo- prosegue Serlenga- che interessano piu’ strettamente l’organizzazione interna della Giustizia amministrativa, sotto certi profili decisamente datata e poco in linea con il processo di adeguamento alla storia che il nostro Paese dovra’ affrontare e attraversare. A prima vista anche le misure gia’ previste nel piano destano qualche perplessita’. Si parla, ad esempio, di potenziamento dell’ufficio del processo, che gia’ esiste, e che, se debitamente riorganizzato e ridisciplinato, potrebbe dare un’ulteriore sponda alla velocizzazione del processo amministrativo: averlo previsto solo in alcuni tribunali e per un periodo di tempo limitato rischia tuttavia di non far raggiungere all’investimento l’efficacia auspicata”. (Com/Uct/ Dire)
DIRE, 26/04/2021
RECOVERY. ANMA: DA GIUDICI AMMINISTRATIVI PROPOSTE PER SEMPLIFICAZIONE PAESE
(DIRE) Roma, 26 apr. – “Poco considerati nel Pnrr, lavoreremo per portare ai decisori politici le nostre proposte affinchè il Recovery Plan non diventi un’occasione mancata per dare una svolta reale al Paese”. Cosi’ in una nota la presidente dell’Associazione nazionale magistrati amministrativi (Anma), Gia Serlenga, che, commentando l’intervista di questa mattina del presidente Patroni Griffi, sottolinea: “Tecnica legislativa disastrosa, inadeguata qualificazione della P.A., rapporto critico tra P.A e decisore politico, necessita’ di adottare la semplificazione come imperativo per realizzare le opere strategiche e, aggiungo, anche non strategiche, tempi della giustizia con i dovuti distinguo – la giustizia amministrativa in Italia ha tempi medi inferiori alla media europea, in particolare in materia di appalti – sono tutti temi, molto ben messi in evidenza dal Presidente, gia’ oggetto della riflessione in corso nell’Associazione dei giudici amministrativi. Ai quali si aggiunge oggi la partita del Recovery Fund da non trascurare. Un piano nel quale non siamo molto considerati, e forse anche a riprova del fatto che la giustizia amministrativa nel suo complesso funzioni, al contrario di altre patologie considerate come priorita’ per il Paese”.
“Tuttavia, poiche’ si parla di riforme di sistema, ci sono ambiti sui quali occorrerebbe invece intervenire in modo incisivo- prosegue Serlenga- che interessano piu’ strettamente l’organizzazione interna della Giustizia amministrativa, sotto certi profili decisamente datata e poco in linea con il processo di adeguamento alla storia che il nostro Paese dovra’ affrontare e attraversare. A prima vista anche le misure gia’ previste nel piano destano qualche perplessita’. Si parla, ad esempio, di potenziamento dell’ufficio del processo, che gia’ esiste, e che, se debitamente riorganizzato e ridisciplinato, potrebbe dare un’ulteriore sponda alla velocizzazione del processo amministrativo: averlo previsto solo in alcuni tribunali e per un periodo di tempo limitato rischia tuttavia di non far raggiungere all’investimento l’efficacia auspicata”. (Com/Uct/ Dire)