DOMENICA 18 LUGLIO 2021
(Nova)
Giustizia: magistrati amministrativi chiedono apertura tavolo di confronto con la politica Roma, 18 lug – I magistrati amministrativi, in merito all’emendamento 17.100 all’As 2.272, di iniziativa parlamentare, presentato in sede di conversione del Dl 80/2021 all’esame delle commissioni parlamentari del Senato, con il quale si vuole modificare la composizione dell’Organo di autogoverno della Giustizia amministrativa, sottolineano che “stiamo assistendo ad un tentativo di novellazione normativa gravissimo, senza che noi associazioni che rappresentiamo il 90 per cento dei magistrati amministrativi in servizio siamo state coinvolte, veicolato peraltro tramite l’inserimento di un emendamento dalla formulazione oscura in un testo di legge avente tutt’altro oggetto e tutt’altri obiettivi (con i profili di inammissibilita’ che ne conseguono). Si tratta – proseguono – di un atto gravissimo e preoccupante soprattutto perche’ si presenta fortemente antagonista rispetto ai principi costituzionali che garantiscono l’autonomia e l’indipendenza della magistratura”. Nella nota congiunta a firma di Gia Serlenga, presidente dell’Associazione nazionale magistrati amministrativi (Anma), e di Stefano Toschei, presidente del Coordinamento nuova magistratura amministrativa (Conma) – in rappresentanza della totalita’ dei magistrati amministrativi che svolgono le loro funzioni presso i Tar e della meta’ di quelli che svolgono le loro funzioni presso il Consiglio di Stato – si legge che “qualora la proposta si traducesse in norma di legge l’effetto sarebbe devastante, atteso che le modifiche alla normativa esistente, siccome avanzate, minano la presenza della rappresentanza elettiva dei magistrati, dequotandone di fatto la rilevanza nell’esercizio della espressione della volonta’ collegiale, attraverso la sterilizzazione delle posizioni espresse dai relativi rappresentanti che siedono nel Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa in virtu’ di democratica elezione, con l’effetto di determinare una trasformazione dell’Organo di autogoverno in chiave palesemente dirigistica e lontana dal paradigma costituzionale rappresentato dalla regolamentazione del Csm”.
(ANSA)
Giustizia: toghe amministrative chiedono tavolo di confronto ‘Modifiche dirigistiche a nostro organo di autogoverno’ – ROMA, 18 LUG – “Stiamo assistendo ad un tentativo di novellazione normativa gravissimo, senza che noi associazioni che rappresentiamo il 90% dei magistrati amministrativi in servizio siamo state coinvolte, veicolato peraltro tramite l’inserimento di un emendamento dalla formulazione oscura in un testo di legge avente tutt’altro oggetto e tutt’altri obiettivi. Si tratta di un atto gravissimo e preoccupante soprattutto perche’ si presenta fortemente antagonista rispetto ai principi costituzionali che garantiscono l’autonomia e l’indipendenza della magistratura”. E’ quanto denunciano i magistrati amministrativi in merito all’emendamento 17.100 all’A.S 2272, di iniziativa parlamentare, presentato in sede di conversione del D.L. 80/2021 all’esame delle commissioni congiunte I e II del Senato, con il quale si vuole modificare la composizione dell’organo di autogoverno della Giustizia amministrativa. Nella nota congiunta a firma di Gia Serlenga, presidente dell’Associazione nazionale magistrati amministrativi (A.N.M.A.), e di Stefano Toschei, presidente del Coordinamento nuova magistratura amministrativa (Co.N.M.A.) – in rappresentanza della totalita’ dei magistrati amministrativi presso i TAR e della meta’ di quelli presso il Consiglio di Stato – si sottolinea che “qualora la proposta si traducesse in norma di legge l’effetto sarebbe devastante, atteso che le modifiche alla normativa esistente, minano la presenza della rappresentanza elettiva dei magistrati, dequotandone di fatto la rilevanza” con l’effetto “di determinare una trasformazione dell’Organo di autogoverno in chiave palesemente dirigistica e lontana dal paradigma costituzionale rappresentato dalla regolamentazione del C.S.M.”. Le stesse associazioni hanno inviato al Presidente del Senato della Repubblica, al Presidente della Camera dei deputati e ai Presidenti delle commissioni congiunte 1^ e 2^ del Senato della Repubblica una lunga e argomentata comunicazione contenente le motivazioni delle loro perplessita’.
(Askanews)
Giustizia, magistrati amministrativi chiedono apertura tavolo Giustizia, magistrati amministrativi chiedono apertura tavolo In atto “tentativo di novellazione normativa gravissimo” Roma, 18 lug. – “Stiamo assistendo ad un tentativo di novellazione normativa gravissimo, senza che noi associazioni che rappresentiamo il 90% dei magistrati amministrativi in servizio siamo state coinvolte, veicolato peraltro tramite l’inserimento di un emendamento dalla formulazione oscura in un testo di legge avente tutt’altro oggetto e tutt’altri obiettivi (con i profili di inammissibilità che ne conseguono). Si tratta di un atto gravissimo e preoccupante soprattutto perché si presenta fortemente antagonista rispetto ai principi costituzionali che garantiscono l’autonomia e l’indipendenza della magistratura”. E’ quanto affermano in una nota congiunta l’Associazione nazionale magistrati amministrativi e il Coordinamento nuova magistratura amministrativa, in merito all’emendamento al decreto Assunzioni con il quale si vuole modificare la composizione dell’Organo di autogoverno della Giustizia amministrativa. “Qualora la proposta si traducesse in norma di legge – aggiungono – l’effetto sarebbe devastante, atteso che le modifiche alla normativa esistente, siccome avanzate, minano la presenza della rappresentanza elettiva dei magistrati, dequotandone di fatto la rilevanza nell’esercizio della espressione della volontà collegiale, attraverso la sterilizzazione delle posizioni espresse dai relativi rappresentanti che siedono nel Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa in virtù di democratica elezione, con l’effetto di determinare una trasformazione dell’Organo di autogoverno in chiave palesemente dirigistica e lontana dal paradigma costituzionale rappresentato dalla regolamentazione del Csm”.
(DIRE)
Roma, 18 lug. – “Stiamo assistendo ad un tentativo di novellazione normativa gravissimo, senza che noi associazioni che rappresentiamo il 90% dei magistrati amministrativi in servizio siamo state coinvolte, veicolato peraltro tramite l’inserimento di un emendamento dalla formulazione oscura in un testo di legge avente tutt’altro oggetto e tutt’altri obiettivi (con i profili di inammissibilità che ne conseguono). Si tratta di un atto gravissimo e preoccupante soprattutto perché si presenta fortemente antagonista rispetto ai principi costituzionali che garantiscono l’autonomia e l’indipendenza della magistratura”. E’ quanto denunciano i magistrati amministrativi in merito all’emendamento 17.100 all’A.S 2272, di iniziativa parlamentare, presentato in sede di conversione del D.L. 80/2021 all’esame delle commissioni congiunte I e II del Senato, con il quale si vuole modificare la composizione dell’Organo di autogoverno della GIUSTIZIA amministrativa. Nella nota congiunta a firma di Gia Serlenga, presidente dell’Associazione nazionale magistrati amministrativi (A.N.M.A.), e di Stefano Toschei, presidente del Coordinamento nuova magistratura amministrativa (Co.N.M.A.) – in rappresentanza della totalità dei magistrati amministrativi che svolgono le loro funzioni presso i TAR e della metà di quelli che svolgono le loro funzioni presso il Consiglio di Stato – si legge: “Qualora la proposta si traducesse in norma di legge l’effetto sarebbe devastante, atteso che le modifiche alla normativa esistente, siccome avanzate, minano la presenza della rappresentanza elettiva dei magistrati, dequotandone di fatto la rilevanza nell’esercizio della espressione della volontà collegiale, attraverso la sterilizzazione delle posizioni espresse dai relativi rappresentanti che siedono nel Consiglio di presidenza della GIUSTIZIA amministrativa in virtù di democratica elezione, con l’effetto di determinare una trasformazione dell’Organo di autogoverno in chiave palesemente dirigistica e lontana dal paradigma costituzionale rappresentato dalla regolamentazione del C.S.M.”. Le stesse associazioni hanno inviato al Presidente del Senato della Repubblica, al Presidente della Camera dei deputati e ai Presidenti delle commissioni congiunte 1^ e 2^ del Senato della Repubblica una lunga e argomentata comunicazione contenente le motivazioni delle loro perplessità, “affinché – sottolineano – possa essere immediatamente fermata una operazione smaccatamente avventata e dalla portata catastrofica, in aperto contrasto con i principi di autonomia e indipendenza della magistratura, minando le fondamenta democratiche di un plesso magistratuale che trova nell’art. 103 Cost. il richiamo all’alta missione che è chiamato ad assolvere nell’esame degli strumenti di tutela che l’ordinamento mette a disposizione dei cittadini nei confronti dell’esercizio non corretto del potere delle amministrazioni”. “Siamo intenzionati ad andare avanti fino a quando la politica non ci ascolterà. Per questo chiediamo subito l’eliminazione dell’emendamento e l’apertura di un tavolo istituzionale per discutere e affrontare le criticità ordinamentali della GIUSTIZIA amministrativa” concludono Serlenga e Toschei.
(LaPresse)
Le stesse associazioni hanno inviato al Presidente del Senato della Repubblica, al Presidente della Camera dei deputati e ai Presidenti delle commissioni congiunte 1^ e 2^ del Senato della Repubblica una lunga e argomentata comunicazione contenente le motivazioni delle loro perplessità, “affinché – sottolineano – possa essere immediatamente fermata una operazione smaccatamente avventata e dalla portata catastrofica, in aperto contrasto con i principi di autonomia e indipendenza della magistratura, minando le fondamenta democratiche di un plesso magistratuale che trova nell’art. 103 Cost. il richiamo all’alta missione che è chiamato ad assolvere nell’esame degli strumenti di tutela che l’ordinamento mette a disposizione dei cittadini nei confronti dell’esercizio non corretto del potere delle amministrazioni”. “Siamo intenzionati ad andare avanti fino a quando la politica non ci ascolterà. Per questo chiediamo subito l’eliminazione dell’emendamento e l’apertura di un tavolo istituzionale per discutere e affrontare le criticità ordinamentali della Giustizia amministrativa” concludono Serlenga e Toschei.
(LaPresse)
Nella nota congiunta a firma di Gia Serlenga, presidente dell’Associazione nazionale magistrati amministrativi (Anma), e di Stefano Toschei, presidente del Coordinamento nuova magistratura amministrativa (Conma) – in rappresentanza della totalità dei magistrati amministrativi che svolgono le loro funzioni presso i TAR e della metà di quelli che svolgono le loro funzioni presso il Consiglio di Stato – si legge: “Qualora la proposta si traducesse in norma di legge l’effetto sarebbe devastante, atteso che le modifiche alla normativa esistente, siccome avanzate, minano la presenza della rappresentanza elettiva dei magistrati, dequotandone di fatto la rilevanza nell’esercizio della espressione della volontà collegiale, attraverso la sterilizzazione delle posizioni espresse dai relativi rappresentanti che siedono nel Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa in virtù di democratica elezione, con l’effetto di determinare una trasformazione dell’Organo di autogoverno in chiave palesemente dirigistica e lontana dal paradigma costituzionale rappresentato dalla regolamentazione del C.S.M.”.
(LaPresse)
“Stiamo assistendo ad un tentativo di novellazione normativa gravissimo, senza che noi associazioni che rappresentiamo il 90% dei magistrati amministrativi in servizio siamo state coinvolte, veicolato peraltro tramite l’inserimento di un emendamento dalla formulazione oscura in un testo di legge avente tutt’altro oggetto e tutt’altri obiettivi (con i profili di inammissibilità che ne conseguono). Si tratta di un atto gravissimo e preoccupante soprattutto perché si presenta fortemente antagonista rispetto ai principi costituzionali che garantiscono l’autonomia e l’indipendenza della magistratura”. E’ quanto denunciano i magistrati amministrativi in merito all’emendamento 17.100 all’A.S 2272, di iniziativa parlamentare, presentato in sede di conversione del D.L. 80/2021 all’esame delle commissioni congiunte I e II del Senato, con il quale si vuole modificare la composizione dell’Organo di autogoverno della Giustizia amministrativa.