Si riportano le dichiarazioni rilasciate dal Presidente ANMA, Giampiero Lo Presti riportate dagli organi di stampa:
Svuotare i poteri di controllo dei TAR aumenterà l’illegalità e la corruzione
(ANSA) – ROMA, 17 MAR – “Svuotare i poteri di controllo dei TAR aumenterà l’illegalità e la corruzione. Mentre le norme sulla responsabilità civile rischiano di rappresentare un freno  drammatico ai controlli”. Dopo l’Anm anche l’Associazione  Nazionale Magistrati Amministrativi attacca la politica: “è’  insofferente ai controlli”, mentre “la prima regola per il  contrasto alla corruzione e’ più rispetto per i magistrati anche  quando danno fastidio. Magari perché bloccano operazioni poco  chiare e intervengono su interessi forti”.
“Ogni volta che un Tar blocca un  appalto in presenza di una violazione di legge piovono critiche.  Poi si scopre che la corruzione dilaga e si reclamano norme  severe e controlli efficaci”, denuncia il presidente dell’Anma,  Giampiero Lo Presti. E in un simile contesto di corruzione, le  norme sulla responsabilità civile “rischiano di rappresentare un  freno drammatico ai controlli – avverte l’Anma – specie per i  giudici dei TAR che spesso si trovano a decidere contenziosi di  enorme valore economico, e per questo sarebbero passibili di altissime sanzioni pecuniarie”. “D’ora in poi – dice Lo Presti –  servirà il doppio del coraggio per esercitare controlli sulle  grandi opere, sempre col fiato sul collo della politica che ti  accusa di bloccare il paese e con i grandi gruppi economici  pronti a intimidirti con azioni di responsabilità civile  milionarie.”
A complicare la situazione, secondo l’Anma, sono anche gli  ultimi provvedimenti per la soppressione delle sezioni  distaccate e la riduzione delle competenze che “hanno  incessantemente indebolito il ruolo dei Tar, in prima fila nel  contrastare gli abusi di legalità negli atti della pubblica  amministrazione, dai comuni ai ministeri”.
Ma non è tutto: “occorre evitare la concentrazione di poteri  in poche mani. I dirigenti e super burocrati che rimangono al  loro posto per decenni sono un problema e il governo fa bene a  intervenire su questo con la riforma Madia. Evitiamo però di  creare nuovi mostri. Infatti se tutti i poteri di controllo si  concentrano nelle mani di una sola autorità si corre un rischio  serio. Anche se l’Autorità è autorevole e autonoma quale è  certamente quella Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone,  sebbene di diretta nomina politica”.
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